Affrontare l’infedeltà coniugale non è semplice per nessuno. I sospetti, le ansie e il nervosismo si accumulano influenzando negativamente tutto ciò che rappresenta la nostra quotidianità.
Vivere con i dubbi è anche peggio di dover affrontare la verità dei fatti, per quanto questa possa essere dolorosa. Non ci resta che affrontare questa situazione di infedeltà coniugale perché, volenti o meno, non si può rimanere bloccati in una relazione ormai priva di fiducia. In questi momenti è normale avere delle indecisioni e non sapere cosa fare, perciò vediamo come ci si può comportare in caso di infedeltà coniugale.
Cosa fare in caso di sospetta infedeltà coniugale?
Nel caso in cui sospettiate un’infedeltà coniugale, contattate un investigatore privato. L’investigatore privato si occuperà, con la massima discrezione, delle indagini per provare con materiale certo l’infedeltà coniugale del vostro partner. In caso di tradimento comprovato avrete sotto mano le prove dell’infedeltà documentate con relazioni tecniche corredate di foto, filmati e documenti validi per uso legale. Infatti, se il matrimonio arriva alla sua conclusione a causa di un tradimento, è possibile richiedere la separazione con addebito a carico del coniuge infedele, che implica anche la perdita del diritto al mantenimento. Nel caso in cui le modalità del tradimento abbiano leso la reputazione del coniuge tradito, è possibile anche richiedere un risarcimento danni.
A chi rivolgersi?
Per indagare sull’infedeltà coniugale del vostro partner, potete avvalervi con estrema fiducia delle prestazioni professionali degli investigatori privati dell’agenzia IDFOX Investigazioni. Con sede a Milano, è una delle migliori agenzie presenti sul territorio, anche grazie al suo staff formato da ex appartenenti delle Forze di Polizia, in grado di utilizzare tutte le opportune tecniche nell’attività di intelligence, ricercando mezzi e sistemi sempre all’avanguardia. Viene assicurata la massima discrezione e professionalità, in modo che le indagini vengano eseguite sempre nel massimo riserbo e che tutta la documentazione prodotta sia soggetta al segreto professionale.